I quadri di Van Gogh mi ispirano tutti la stessa celebrazione dell’ Assente: c’è sempre qualcuno che non si é seduto su quella sedia, chi ha aperto la finestra e poi non si é piu affacciato, chi non si é disteso sul letto, né per riposare né per morire, c’e chi non ha mai indossato quel cappello di paglia che ritorna come un dettaglio ossessivo in ogni scena. E poi ci sono i raggi di sole, tutti quelli che non hanno mai riscaldato nessuno. Ci sono i quadri che riscattano l’assenza con un autoritratto. C’è chi é passato, poi andato via, come se mai fosse stato.
Autore: Valeria Francese
Valeria Francese nasce a Salerno nel 1979, ha conseguito nel 2003 la laurea in Filosofia con una tesi in Estetica sulla Poetica dello sguardo nella letteratura e nelle arti contemporanee.
Nella sua città insegna filosofia negli istituti superiori.
Partecipa da sempre a numerosi concorsi di narrativa, ha scritto sceneggiature per il teatro, una piccola meravigliosa esperienza cinematrografica. Nelle ultime esperienze artistiche, una collaborazione per una mostra di fotopoesia, dove la luce e il verso hanno trovato la loro, splendida ed epifanica, parola comune. Da allora, la poesia é diventata la sua Casa Madre. Qualche volta ottiene seri riconoscimenti, menzioni e leggere pubblicazioni, altre volte, come capita a tutti quelli che amano scrivere, un robusto silenzio, quanto mai evocativo di altro talento come quello della pazienza, dell'attesa e della costruzione invisibile.
Correttrice di bozze e in procinto di terminare un master in editing e scrittura creativa, sta svolgendo il biennio di tirocinio per diventare giornalista pubblicista. Insomma se nella vita le fosse concesso, sarebbe Scrittura Solo.
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L’impronta che lascia il non vissuto
Bellissima riflessione grazie