Improvvisare è quell’atto che si deve sempre dinanzi alle imprevedibilità della tua storia, quando cadono le pareti come nella villa di Barbie e tu ci vedi dentro, i mobili, le suppellettili, gli abiti da galá di lei, i doposci di Ken messi accanto ai pattini a rotelle di Barbie e tutto ti sembra un meraviglioso quadro surreale, e affronti tutte quelle esposizioni con la sensibilità raffinata di un voyeur, non ti accosti nemmeno alla cucina e al pollo che troneggia sul tavo…lo, chiudi pure la porticina del bagno, per tutelare l’intimità della casa, pero poi, sei stanca, stanca che nulla di quell’ordine e di quel colore appartenga alla tua casa e allora per ribellione ti siedi sul divano, allunghi le gambe e non ti togli nemmeno le scarpe.
Stare in casa di Barbie e Ken somiglia molto a questa vita sul pianerottolo. E’ fatta di esposizioni, surrealtà e tanta stanchezza. La loro unione è plastificata, come la loro casa. Il rischio di una qualunque espulsione non c’è, persino l’ascensore esterna dà sugli oceani, c’è qualunque stagione, e l’abito giusto per qualunque festa. Non esistono chiavi, si accede per semplice presenza, non é previsto l’invito, non si bussa neppure. Alla fine, Ken e Barbie restano insieme, solo perché sono liberi di andarsene quando vogliono, da un amore senza pareti.